“Il Mondo”
C’era una volta un Mondo tutto tondo. Per alcuni era piatto, per altri sferico, per altri ancora era cavo…
Lui sapeva perfettamente che la sua forma poteva esser fraintesa, nessuno davvero lo conosceva, ascoltava i discorsi di tutti e mai rispondeva. La relatività è una scienza che per alcuni, col tempo e l’ingegno, diventa un’abilità!
Un giorno un bambino rotondetto e vispo camminava sull’erba fresca, era estate e l’aria calda era attraversata da venti umidi e leggeri, egli aveva le guance rosa e i dentini piccoli e bianchi come perline splendenti, tutto sorridente trotterellava inseguendo ora una formica, ora una farfalla. Il mondo sentiva i suoi piedini piccoli e sodi, che allegramente solleticavano la sua superficie e lo sosteneva nel suo aggraziato balletto di mezza estate! Il Mondo era innamorato dei bambini, avrebbe voluto abbracciarli tutti, con i suoi fiori e i suoi alberi, ma non poteva; a lui non era permesso entrare nella vita degli esseri umani, ma lui tutto vedeva..
Un giorno posò il suo sguardo su uomini che tra loro facevan la guerra, che massacravano il suo corpo a colpi di bombe e cannoni, li osservava attentamente per capir le loro motivazioni. Per mesi li stette a guardare ma una risposta non si seppe dare.
Poi tornò ad osservare il bambinetto che ancora sgambettava in un’altra parte del Mondo e soavemente gli sussurrò: “Possibile che tu, uomo, voglia bruciare e distruggere Te stesso e Me? Io che ti do tutto, che ti rendo potente come un re. Mio caro uomo, dimmi, io che ti cresco e sono per te madre e padre, perché perdi la tua vera essenza di gioco, scoperta e poesia e ti rinchiudi in un angolo di paura, potere e bramosia?”
Il bimbetto si fermò per un momento come in ascolto, alzò di scatto la testa, in alto, verso il cielo azzurro e fissò il suo sguardo all’infinito, resto così, per un attimo eterno, sospeso, immobile, attonito e col naso all’insù: lo sentì davvero il suo caro, vecchio Mondo….